L'Assemblea sulla Siria tenutasi al Forum Sociale Europeo 2012 (Firenze) ha lanciato il seguente Appello da diffondersi per il 12 dicembre, intitolato: "Il conflitto siriano e le sue sfide ai movimenti per la pace: promuovere il cessate il fuoco e una pace giusta; sostenere la riconciliazione".



12/12/12, mobilitiamoci per la Pace

Siamo il 99%, fermiamo la guerra in Siria!

Dieci anni dopo la mobilitazione di milioni di persone contro l'invasione in Iraq, la Siria assume un'analoga importanza per i movimenti contro la guerra.


C'è un regime le cui forze armate bombardano le città e sparano ai manifestanti per la democrazia; ci sono forze d'opposizione che propugnano la lotta armata sostenute da potenze straniere; ci sono fazioni responsabili di terrorismo e violazioni dei diritti umani.


Come possono i movimenti sociali appoggiare una via nonviolenta verso la democrazia e la riconciliazione? Mercoledì 12/12/12 inizia la mobilitazione contro la guerra in Siria ! Un immediato cessate il fuoco è necessario. La grande maggioranza della gente vuole la pace e uno stato autenticamente democratico.


Un processo di riforma dello Stato va avviato da tutte le componenti della popolazione. I gruppi religiosi ed etnici devono essere protetti, con
attenzione per i rifugiati e protezione per le minoranze, in partenariato coi paesi circostanti dove il conflitto rischia di dilagare.

Bisogna spingere le Istituzioni e i Governi a lavorare per una pace giusta, invece di pianificare interventi armati o appoggiare le fazioni in guerra. Bisogna costringerle a terminare le forniture di armi e supportare invece la riconciliazione, offrendo spazi sicuri d'incontro e negoziato tra le parti. Bisogna agire verso le Nazioni Unite, e in particolare verso l'Unione europea, immeritatamente insignita del premio Nobel per la Pace.

Bisogna aprire il dialogo con la società civile siriana, che lotta con mezzi nonviolenti per i diritti umani, la democrazia e la giustizia sociale.
Accompagnarla nel corso del prossimo decennio, a cominciare dal Forum Sociale Mondiale di Tunisi del 2013 e dall'evento mondiale per la pace di Sarajevo nel 2014. Lì potremo ascoltarne la voce, favorirne il contatto con la società civile internazionale, condividerne i programmi di formazione, il sostegno agli obiettori di coscienza, lo sviluppo dei media indipendenti. Elaborare insieme azioni di speranza, come la piantumazione in Siria dell'albero sopravvissuto all'atomica, il cachi di Nagasaki. Trovare il modo per assistere i rifugiati nei campi profughi all'estero e in patria, vere prigioni a cielo aperto. Per portare aiuto e solidarietà alla popolazione per prevenire anche una nuova escalation di guerra, questa volta contro l'Iran.

I promotori dell'Assemblea sulla Siria al Social Forum Europeo di Firenze